Raccolta meccanica della barbabietola da zucchero

Una rassegna dei più moderni cantieri di raccolta e carico

di Rodolfo Telloli

Estirpatore vibrante dotato di 4 ruote anteriori, per un miglior adattamento della macchina al terreno.
La raccolta è l’operazione finale del ciclo produttivo,con essa si riscontra-no gli interventi agronomici, tecnici e le condizioni climatiche che si sono succeduti fin dalla semina.
L’attodiraccogliereiprodottiagricoligiunti a maturazione è una operazione che va seguita con molta cura, ed è particolarmen-te complessa per la barbabietola da zuc-chero.
Tale attività non si deve limitare al riunire in andata o in cumulo le radici di bietola, nel minor tempo, ma deve rispondere a determinati criteri, al fine di raccogliere il massimo prodotto con il minimo di terra. L’industria saccarifera richiede un prodot-to che presenti determinate caratteristiche
(quali estraibilità e minor percentuale di terra), in modo da permettere la maggior estrazione di saccarosio con il minor uti-lizzo d’energia.
Quindi le radici di bietola consegnate si devono presentare: - scollettate: senza foglie e piccioli, questi creano problemi nella conservazione in silos e nella lavorazione non contenendo saccarosio. Il colletto contiene una porzio-ne di saccarosio e alta percentuale di melassigeni non utilizzabili, quindi da con-tratto deve essere di 1 cm. individuabile dalle prime inserzioni delle foglie. Sezioni più ampie vengono considerate tara, men-tre livelli più bassi sono perdite di prodotto per il bieticoltore.
- tara terra: minor percentuale d’impurità, infestanti e terra frammiste alle bietole. Le cause che incidono in modo negativo sulla percentuale di tara,vanno individuate nell’ inadeguato controllo della coltura dal-la cercospora, che determina ricacci e mag-gior sviluppo del colletto, dal non corretto controllo delle infestanti, dalla difficoltà d’estirpare le radici e di eliminare la terra, quando si opera su terreni in condizioni di secco o eccessiva umidità.
- integre: le bietole devono essere estratte e separate dal terreno senza causare rotture. Velocità sostenute nell’operazione di estirpo e dei dispositivi di pulizia, sono causa di perdita di prodotto sia in termini di quantità che di qualità.


Gruppo combinato a 6 file, estirpatore posteriore e il defogliatore anteriore fornito di 2 ruote anteriori montate su bilancieri registrabili idraulicamente.
Queste brevi considerazioni sulla qualità del prodotto,si devono realizzare nella bieticoltura italiana, che presenta diverse e difficili condizioni pedologiche e climati-che.
- Il protrarsi della campagna implica il ri-schio di piogge, che rendono difficile anche l’utilizzo delle macchine più’ sofisticate e la salvaguardia dei criteri di qualità del pro-dotto, per tali motivi la programmazione perlaraccoltaetrasformazionevariadai50-60 giorni.
- Nei terreni con tasso d’argilla superiore al 15-20% , va posta particolare attenzione durante l’esecuzione delle pratiche agronomiche, in modo da limitarne il compattamento.
Operare con terreni possibilmente in tempera per l’aratura ed asciutti e ben drenati per le successive operazioni. Utilizzare trattori con pneumatici gemellati o adeguati a dimi-nuire la pressione specifica sul terreno. Il valore dell’operazione di raccolta è in-fluenzato da fattori agronomici e meccanici.
- L’investimento ideale deve essere di 9-10 piante per metro quadrato.

Investimenti ed emergenze irregolari danno luogo a radici piccole e grandi, interrate o molto emergenti dal terreno che aggravano la raccolta. Questo rende difficile la regolazione degli organi meccanici, e sono causa di danni durante la defogliazione, scollettatura e l’estrazione delle radici.
- Utilizzo di varietà con radice rotondeggiante ed uniforme, senza radicosità tale da non trattenere terra.
- L’eccessiva presenza di foglie attaccate dalla cercospora, di infestanti quali convolvulus arvensis, echinochloa crus galli ed in genere molto sviluppate e con apparato radicale fascicolare, provocano ingolfamenti ed aumento della tara terra
- Velocità di avanzamento sostenute, con conseguente imprecisione nella guida della macchina e nella regolazione degli apparati addetti al estirpo e pulizia del prodotto.

Sistema retroverso, il defogliatore viene agganciato all'estirpatore.
L’industria in base a leggi mirate alla salvaguardia dell’ambiente,deve predisporre lo smaltimento delle impurità, con aggravio dei costi di produzione.
La terra trasportata con le radici coinvolge sotto l’aspetto economico anche i trasportatori i quali chiedono il pagamento di tutto il prodotto trasportato.
Il bieticoltore è chiamato ad adottare tutte le tecniche agronomiche e meccaniche al fine di raggiungere tale obiettivo, ma alla pari degli industriali e trasportatori è sua necessità diminuire i costi delle varie operazioni: estirpo, pulizia e carico del prodotto. In questo progetto sono coinvolti i costruttori di macchine, ad essi si chiedono soluzioni tecniche atte a separare le bietole dalle impurità (mantenendo accettabile le perdite e i danneggiamenti alle radici) e a ridurre i costi della raccolta.
Analizziamo le modifiche e accorgimenti adottati sui cantieri separati già operanti o di recente introduzione come i cantieri riuniti a 6 file.

Autocaricante, particolare del gruppo raccoglitore, costituito da giranti raccoglitrici per il sollevamento delle radici e giranti sterratrici.
CANTIERI SEPARATI
I cantieri separati hanno adottato accorgi-menti atti a migliorare l’ estrazione e la separazione della terra dalle radici. Mediante scavabietole snodato con vomeri vibranti, dotato di coppie di ruote che regolano la profondità di lavoro, registrabili mediante riduttore angolare o comandate idraulicamente dalla cabina del trattore (foto


Percorso di carico e sterratura costituito da: 1-2 giranti di carico, 3-4-5 giranti sterratrici, 6 nastro di carico







Particolare del gruppo defogliatore e scavatore di una semovente 6 file








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